


Nel tempio delle arancine non poteva mancare una versione dolce. Cuociamo il riso in latte, zucchero, cannella e bacche di vaniglia. E dopo aver formato l’arancina, che è come una camicia, inseriamo un cuore dolce che può essere o cioccolato fondente e scorzetta di arancia o ricotta, la stessa dei cannoli.

Qui, l’immaginazione del pasticcere si è lasciata andare all’abbondanza della ricetta, alla potenza calorica e visiva del risultato. La porchetta è la nostra versione di ricetta palermitana detta anche a’scala santa, pensata per i festeggiamenti di San Giuseppe.
È un rotolo di pasta di bignè, lavorata al burro, infornato con sopra del caramello.
Perché diventi porchetta, può essere farcita in tre varianti: crema, panna e fragole di bosco con una spolverata di zucchero a velo; ricotta e gocce di cioccolato con una spolverata di polvere di cannella; crema al cioccolato e panna con una spolverata di zucchero a velo.
Perciò, quando serviamo una fetta di porchetta, di circa 200 grammi, anziché buon appetito, ci viene da dire, buon viaggio.
È un rotolo di pasta di bignè, lavorata al burro, infornato con sopra del caramello.
Perché diventi porchetta, può essere farcita in tre varianti: crema, panna e fragole di bosco con una spolverata di zucchero a velo; ricotta e gocce di cioccolato con una spolverata di polvere di cannella; crema al cioccolato e panna con una spolverata di zucchero a velo.
Perciò, quando serviamo una fetta di porchetta, di circa 200 grammi, anziché buon appetito, ci viene da dire, buon viaggio.

Si fa un impasto tipo frittella con latte, farina e lievito, dopo aver cotto il riso in latte, cannella e bacche di vaniglia. Le nostre crespelle fritte al cioccolato fondente, cioccolato bianco o al miele di zagara vengono servite al chilo o in porzioni di cinque pezzi a scelta.